Il futuro dello shopping è sui social?
La comunicazione promozionale online si trasforma a favore dell’interazione tra brand e utenti.
Da diverso tempo Facebook investe per fornire opzioni sempre più avanzate per l’acquisto di prodotti online, introducendo anno dopo anno nuovi strumenti e format per aiutare gli esperti di marketing e i brand a interagire con i clienti sui dispositivi mobile, incoraggiare la scoperta di prodotti e incentivare le vendite online. Strumenti che aiutano a catturare l’attenzione degli utenti che online si aspettano di trovare la stessa ispirazione visiva che vedrebbero nella vetrina di un negozio.
Nell’ultimo periodo, sta avvenendo un passaggio sempre più evidente di un uso minore di parole a favore di un utilizzo più diffuso di gif, reaction, emoji, face filter e sticker. Infatti, ogni mese il 60% dei business su Instagram usano elementi interattivi come gli adesivi di menzione e hashtag in Stories. Questo trasforma i contenuti dei brand rendendoli più interattivi e porta la comunicazione pubblicitaria push unidirezionale a una comunicazione bidirezionale guidata dalla creatività.
Le nuove AR ads per esperienze più coinvolgenti
L’uso della realtà aumentata (AR) sta crescendo, il Boston Consulting Group ha stimato che oltre 80 milioni di persone su base mensile, negli Stati Uniti, hanno provato un’esperienza AR e questo numero sembra destinato a crescere fino a oltre 120 milioni entro il 2021.
Facebook naturalmente non resta a guardare, dai face filters ai giochi, la AR consente alle persone di connettersi con un brand e i suoi prodotti in nuovi modi e tra le novità che stanno facendo più rumore ci sono le nuove AR Ads: si tratta di un formato di sponsorizzazione che offre l’opzione Try it on attraverso la quale gli utenti possono provare il prodotto pubblicizzato come se fossero in negozio.
Questa feature è al momento disponibile tramite annunci solo per pochi brand noti, appartenenti al settore makeup (come Nars e Mac) e occhiali (come Wareby Parker e Ray-Ban), e a contribuire alla diffusione della novità ci hanno pensato gli utenti che sono già in grado di condividere queste esperienze tramite Stories di Instagram.
Nell’ambito cosmetico, esempi di applicazione sono quelli delle aziende WeMakeUp e Nars, che creando AR Ads hanno permesso agli utenti di provare i propri prodotti, lipstick, con dei face filter applicati alle labbra. La campagna di Wemakeup è riuscita a incrementare del 30% gli acquisti e ha registrato una media di 38 secondi per ogni interazione con la creatività dell’ads.
Come viene creata una AR Ads?
Fino a poco tempo fa la customizzazione dei filtri per le Stories era limitata a pochi personaggi pubblici del mondo, come Kylie Jenner, ma adesso è possibile per tutti creare e diffondere il proprio filtro.
Facebook ha infatti creato Spark AR Studio un software che mette a disposizione di brand e designer la possibilità di creare in modo personalizzato effetti AR.
Le AR ads rappresentano una grande opportunità per i brand, le applicazioni possibili con questo nuovo strumento di marketing sono praticamente infinite: i marchi cosmetici possono utilizzare l’AR per consentire agli utenti di provare il make-up virtualmente, i brand di arredamento possono mostrare l’aspetto dei loro prodotti nelle case degli utenti, i marchi di moda hanno la possibilità di creare camerini virtuali e permettere agli utenti di provare camicie, occhiali o abiti per scoprire come si appaiono indossati.
In definitiva si tratta di uno strumento estremamente interessante, soprattutto perchè implementato su Instagram, dove le Stories e i suoi strumenti di interazione, come adesivi e filtri, riscontrano un grande interesse da parte degli utenti. L’esperienza è in grado di creare tra il brand e l’utente una connessione personalizzata, ottimizzando le vendite e non solo. Il modo virale con il quale si diffondono le migliori creatività AR garantiscono ai brand che ne sono autori un notevole aumento di awareness legato sia ai propri prodotti che all’immagine dell’azienda.
Lo shopping online oggi è sicuramente una parte importante del mercato e spinto da innovazioni come questa otterrà dei notevoli aumenti. Sostituirà lo shopping tradizionale? Probabilmente, per una serie di categorie di prodotti come quella dei comestici, sì. Le applicazioni di cui abbiamo parlato dimostrano che non solo è possibile, ma può resituire un’esperienza che in alcuni casi supera quella dello shopping tradizionale.
Essere in grado di intrattenere il proprio pubblico è inequivocabilmente la chiave di tutto questo.